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Leonardo Di Filippo

Benvenuti nel mio blog

Flashback 1

Ho avuto la fortuna, da ragazzo, di crescere sì, in città, ma a soli 30 metri dalla spiaggia. Anche se proprio in quel periodo si coglievano i primi segnali di inquinamento, il mare era ancora pulito a Salerno, era ancora vivo.

Trascinando una paletta sul fondo sabbioso uscivano allo scoperto cannolicchi, paguri, granchietti, stelle marine. Leggermente più raro era catturare un cavalluccio marino. Ad eccezione di un cannolicchio che una volta mio padre mangiò vivo prima che lo riponessi nel secchiello (chissà perché certi ricordi insignificanti restano indelebili), li tenevo per un giorno a casa e poi la mattina successiva li restituivo vivi al mare. Ricordo che nel giro di pochissimi anni questa vita marina a un passo dalla battigia sparì improvvisamente e completamente e la cosa mi stupì non poco.

Ho fatto un sogno

Ho fatto un sogno.

L'epidemia era finita e la gente cambiata.

Tempo libero ce n'era stato tanto e molti riflettevano sul fatto che l'errore di uno ha conseguenze su moltissimi altri.

Tutti avevano compreso che in internet prevalgono le bufale e iniziato a fidarsi della scienza. Le competenze e la professionalità erano apprezzate, mentre era ormai considerata intollerabile la presenza di chiacchieroni improvvisati nei posti di vertice. La polemica divisiva non faceva più presa sulla gente. Il concetto di uomo forte al comando provocava ilarità, l'unica strada era considerata l'impegno di tutti.

Borders e confini

Pensavo che in inglese si dice “border", un termine del tutto autoreferenziale, come pure in spagnolo e in francese, dove si usa l'equivalente del nostro disusato “frontiera”. In italiano preferiamo invece dire “confine” ovvero etimologicamente CON-fine , cioè “un limite in comune con qualcuno”, qualcosa che unisce anche, non solo separa. Abbiamo una lingua saggia, dovremmo esserne all'altezza.

De Oblivione / la Dimenticanza

Anche quest'anno una poesia in latino di Marco Di Filippo ha vinto il primo premio, in ex-aequo con un'altra partecipante, del Certamen Nazionale di Poesia Latina "Vittorio Tantucci".

Come l'anno scorso la pubblico qui, insieme alle motivazioni della giuria e alla traduzione in italiano. Mio figlio Marco frequenta il quinto anno del Liceo Classico "Pietro Colletta" di Avellino, ha vinto diversi premi e si è classificato al secondo posto nelle finali nazionali della Olimpiadi di Lingue e Civiltà Classiche, nella sezione Greco.

Spes redemptionis

 Questa poesia, scritta in latino da mio figlio Marco, ha appena vinto la VI edizione del Certamen Nazionale di Poesia Latina "Vittorio Tantucci".

Marco frequenta il quarto anno del Liceo Classico, ha già vinto diversi premi ed è in procinto di partecipare alla finale nazionale delle Olimpiadi di Greco. Ama profondamente i classici greci e latini e li studia con passione vera.

La pubblico insieme alla traduzione in italiano e alle motivazioni della giuria.

Un tuffo nei ricordi

Vi racconto come una giornata che si annunciava noiosa è diventata emozionante. Oggi, uscendo da un deludente seminario a Napoli, mi sembrava di aver sprecato del tempo. Cosa c'è di peggio della sensazione di aver perso tempo?

Mi è venuto in mente che, stranamente, dopo la laurea non ero mai più ritornato nella mia università, proprio lì vicino, al piazzale Tecchio, a tre minuti di macchina. D'impulso, avendo del tempo da perdere prima degli altri impegni del pomeriggio, ho deciso di andare lì. Era strano notare come nulla sembrava cambiato. Ad iniziare dal parcheggiatore abusivo che pretende dei soldi anche se hai regolarmente parcheggiato nelle strisce blu (ma avere la macchina già dotata di graffi e ammaccature mi consente di non sottostare a questi ricatti ...)

Un tag può cambiare il nostro modo di pensare?

a href=

<a href= Ancora non ce ne siamo resi conto del tutto, ma questi pochi caratteri stanno cambiando per sempre il nostro modo di pensare.

Nei primi anni novanta al CERN di Ginevra nasce il linguaggio HTML, quello che viene interpretato tutti i giorni dai nostri browser internet mentre navighiamo. <a href= eccetera eccetera, come ben sanno i miei alunni di terza liceo, è utilizzato in HTML per rendere ipertestuale un qualsiasi elemento della pagina web: clicchiamo su una scritta e ci spostiamo in un attimo su un testo diverso.

Un Natale Unplugged

Dalla sera della vigilia al mattino di S.Stefano, il mio smartphone, il mio notebook, il mio personal computer e persino il mio e-book reader resteranno rigorosamente spenti.

Non riceverò né invierò SMS di auguri, soprattutto non leggerò quelli così generici da lasciare il dubbio, amaro, che il mittente lo abbia scritto una sola volta e inviato poi con un solo click a tutta la rubrica, così, tanto per consumare, almeno a dicembre, il credito di SMS inclusi nel piano tariffario flat.

Eviterò di "scrollare" su e giù le pagine dei social network con le imprese gastronomiche degli amici, associate alle preoccupazioni sui propri bilanci calorici.

Non riceverò gli auguri più vuoti e tristi, cioè quelli dietro ai quali non c'è alcuna intenzione umana, ma solo un DBMS (sistema per la gestione delle basi di dati), come quelli dei siti web di e-commerce sui quali sono registrato.

Il Ripensamento Informatico

C'è una funzione che, secondo me, social network e siti vari dovrebbero avere e che mi permetto modestamente di suggerire agli sviluppatori delle piattaforme applicative. Questa nuova funzione, abilitata per impostazione predefinita, dovrebbe essere denominata "del ripensamento".

Funzionerebbe così: quando si posta uno stato o un articolo, la conferma non dovrebbe dichiarare "correttamente pubblicato", ma invece "caro utente, lo pubblicheremo con calma".

Poi il mattino successivo l'autore dovrebbe ricevere un messaggio del tipo "Caro utente, ieri volevi pubblicare ... Sei sicuro che ciò sia sensato ed opportuno?" Acquisita la conferma dell'intenzione, il contenuto sarà effettivamente pubblicato.

A cosa servirebbe? Noto che troppi scrivono la prima sciocchezza che passi per la testa, purchè prometta visibilità. Salvo poi incartarsi nel tentativo di ammortizzarne gli effetti collaterali o evitare di dar seguito ai commenti. Con un sistema del genere ciò non accadrebbe, e anche questo articolo, forse, non avrebbe visto la luce!

Alan Turing

Oggi ricorrono 60 anni dalla morte di colui che ritengo essere stato vittima del massimo livello di ingratitudine che l'umanità abbia conosciuto: Alan Turing.

Un ruolo nella WW2 assolutamente decisivo, eppure secretato anche dopo la fine del conflitto. Pioniere dell'informatica, ideatore del concetto stesso di software. Grande matematico. Si suicidò il 7 Giugno 1954, perseguitato da leggi bigotte, mordendo una mela avvelenata.

Ho un quaderno sul quale trascrivo le citazioni che mi colpiscono. Tra le prime c'è questa:

"Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza." (Alan Turing)

Scrivere

"Ormai c'è più gente che scrive, che gente che legge": è spesso citato come paradosso, eppure sta diventando una affermazione sempre più vera.

Non ne condivido però la doppia connotazione negativa; se è certamente un male che si legga poco, la crescente attitudine a scrivere, secondo me, è un bene. E' un bene innanzitutto per chi scrive; ho scoperto che scrivere mi aiuta a pensare meglio, ad uscire dai pensieri ordinari, quasi sempre passivi, indotti e cercarne di nuovi e più autentici.

Scrivere ci rende migliori; in questo senso l'effetto è il medesimo della lettura, ma con un vantaggio: quando si legge, i pensieri di altri stimolano in noi dei nuovi modi di pensare, quando si scrive i pensieri in evoluzione sono soltanto i nostri. La possibilità di pubblicare, offerta oggi dagli editori in self-publishing (io ho scelto youcanprint), amplifica gli effetti benefici di questa pratica, perchè la semplce evenienza potenziale di essere letti da altri ci fa investire più energie nello scrivere.

Profumo di pitosforo

pitosf Vi siete mai chiesti qual è per voi il profumo più importante?

Io sì, ed è quello del pitosforo. E' il profumo dell'estate che inizia, del sole, del cielo azzurro, dei litorali.

Il pitosforo è la metafora della felicità, pianta umile, cresce dove pensiamo non valga la pena mettere qualcos'altro, ma regala ad ogni primavera il ricordo di tutte le estati già vissute. 

La filosofia degli Idealisti Tedeschi e la Meccanica Quantistica

" L'albero che è nel mio giardino esiste solo quando io lo guardo! " - Niels Bohr (premio Nobel per la fisica nel 1922).

E' raro, ma a volte notiamo coincidenze che ci colpiscono al punto da farci mutare completamente punto di vista. A me è successo qualche anno fa quando ho tardivamente scoperto il piacere di una materia che a scuola non amavo, la filosofia.

Leggere che la filosofia degli idealisti tedeschi ha di fatto anticipato di oltre un secolo alcune evidenze della meccanica quantistica ha avuto per me un impatto rilevante. Da un lato oggi si tende a rifiutare, o nella migliore delle ipotesi ad ignorare, quella che sarebbe la più ovvia interpretazione dei fenomeni quantistici, poichè metterebbe in crisi la visone materialistica delle scienze contemporanee, dall'altro si scopre che qualcuno addirittura l'anticipava.

Provincialismo Culturale

A volte usiamo l'inglese e l'informatica come maschere. Quando temiamo che ciò che abbiamo da dire non sia un granché, ne modernizziamo il contenitore (oops ... stavo per dire ne cambiamo il packaging !), cioè ci buttiamo dentro qualche parola in inglese (o magari lo scriviamo in un bel xls o ppt pieno di grafici colorati e parole in inglese). Ma la cosa triste non è questa, è il fatto che spesso funziona.