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Leonardo Di Filippo

Benvenuti nel mio blog

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Sui voti agli esami di maturità

Mi sono frequentemente espresso contro il sistema di valutazione basato sul voto. Mi sono spinto a scrivere che i voti (non la valutazione) io proprio li abolirei.

Ma fintanto che i voti esistono, vanno applicati con serietà e professionalità. Altrimenti avremo ingannato i nostri studenti due volte: la prima perché buona parte di loro a scuola non apprende molto. E la seconda perché, diplomandoli pure con voti eccessivamente alti, si illuderanno di possedere già ottime conoscenze e competenze. Insomma li avremo privati persino della fondamentale conoscenza socratica del "so di non sapere".

Firme al buio

“Non firmate mai nulla senza aver prima letto” diceva il mio maestro delle elementari. Nutrivo per lui grande stima e per questo ho indelebilmente memorizzato tutto ciò che egli abbia ripetuto più di una sola volta. Così credevo che la mia insofferenza per le firme inconsapevoli fosse una delle mie piccole, peculiari manie e invece l’ho trovata esplicitamente elencata tra i punti apprezzati nella bella recensione di “Io docente alieno”, pubblicata su questo blog pochi giorni fa.

Oggi però, se fosse ancora in vita, andrei a chiedere lumi al mio vecchio maestro. Ai suoi tempi, nel più complicato dei casi, si firmava in calce a poche pagine dattiloscritte.

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Una lusinghiera recensione

Io Docente Alieno. L’avevo pubblicato, davvero, solo per scherzo, per familiari ed amici.

E invece capita di ricevere un’inattesa e-mail da un lettore autorevolissimo, con un commento estremamente gratificante, oltre che brillante e apportatore di ulteriori spunti di riflessione. Non ho resistito a chiedere il permesso di pubblicarlo.

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Alan Turing, il Computer e la Matematica

Esattamente due anni fa ho scritto su questo blog un articolo in occasione dei sessanta anni dalla tragica morte di Alan Turing, avvenuta il 7 Giugno del 1954. Questo gigante della logica matematica è forse oggi più conosciuto, grazie anche a libri e film, per il suo ruolo nella crittografia militare durante la seconda guerra mondiale.

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Ode al Pascal

Ho sempre invidiato al mio meccanico la sua parete fittamente coperta da attrezzi di ogni foggia e misura e pure la sua capacità di afferrare al volo, tra tante, la giusta chiave inglese.

Probabilmente un programmatore ha una gamma ancor più ampia nella quale scegliere il linguaggio di programmazione. Anche qui il linguaggio migliore, semplicemente, non esiste; la scelta ottimale dipende dai requisiti di progetto e dagli skill del team di sviluppo.

Verifiche didattiche con Moodle 3

Diciamocelo tranquillamente, ciò che noi insegnanti maggiormente paventiamo è la correzione delle verifiche, attività lunga e spesso faticosa anche a causa della grafia di buona parte degli alunni.

Ieri ho viaggiato in treno, ovviamente col PC al seguito; Moodle mi presentava sullo schermo, in una sola pagina, tutte le risposte alla seconda parte del test di una classe.

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Il Laboratorio Rinato

Il laboratorio di informatica che utilizzo a scuola era diventato obsoleto. Le postazioni erano equipaggiate con Windows xp, non più supportato. L'upgrade avrebbe comportato una notevole spesa ed era inoltre sconsigliato dai requisiti hardware dei PC. Come primo intervento ho installato Linux; dopo alcune prove, la distribuzione ubuntu-mate mi è sembrata la scelta migliore in questo caso. La partizione Windows non l'ho però rimossa, alcuni colleghi potrebbero avere dati e applicazioni ancora necessari in questa fase transitoria; ho comunque aggiunto al regolamento l'indicazione di non forzare l'avvio della vecchia partizione lasciando attivo il collegamento ad internet e alla dorsale scolastica.

Ma non mi sono fermato qui.

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Verifiche didattiche con Moodle 2

Circa un mese fa ho scritto della sperimentazione che ho fatto con l’uso di Moodle nelle verifiche didattiche. E’ giusto aggiornarvi sull’esito; lo considero positivo, ma ho apportato il seguente “tuning”.

Ho preferito installare il server all’interno della scuola. L’ADSL durante alcune fasce orarie del mattino è prossima alla saturazione e ciò causava, a volte, un piccolo, ma fastidioso ritardo tra un invio e l’altro delle risposte.

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Un tuffo nei ricordi

Vi racconto come una giornata che si annunciava noiosa è diventata emozionante. Oggi, uscendo da un deludente seminario a Napoli, mi sembrava di aver sprecato del tempo. Cosa c'è di peggio della sensazione di aver perso tempo?

Mi è venuto in mente che, stranamente, dopo la laurea non ero mai più ritornato nella mia università, proprio lì vicino, al piazzale Tecchio, a tre minuti di macchina. D'impulso, avendo del tempo da perdere prima degli altri impegni del pomeriggio, ho deciso di andare lì. Era strano notare come nulla sembrava cambiato. Ad iniziare dal parcheggiatore abusivo che pretende dei soldi anche se hai regolarmente parcheggiato nelle strisce blu (ma avere la macchina già dotata di graffi e ammaccature mi consente di non sottostare a questi ricatti ...)

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Verifiche didattiche con Moodle

D'accordo con i miei studenti, ho iniziato la scorsa settimana a sperimentare Moodle per le verifiche. Moodle è già da tempo in uso nella nostra scuola, ma era stato finora impiegato solo nella formazione del personale.

Per sperimentarlo nelle verifiche didattiche ci siamo organizzati così. Anziché creare account reali per ciascun alunno, cosa che peraltro avrebbe richiesto il trattamento dei dati personali, abbiamo preferito creare degli account anonimi con password casuali, un po' come avviene in genere nei concorsi pubblici. Abbiamo stampato l'elenco delle credenziali e ritagliato il foglio per ricavarne talloncini.

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Un tag può cambiare il nostro modo di pensare?

a href=

<a href= Ancora non ce ne siamo resi conto del tutto, ma questi pochi caratteri stanno cambiando per sempre il nostro modo di pensare.

Nei primi anni novanta al CERN di Ginevra nasce il linguaggio HTML, quello che viene interpretato tutti i giorni dai nostri browser internet mentre navighiamo. <a href= eccetera eccetera, come ben sanno i miei alunni di terza liceo, è utilizzato in HTML per rendere ipertestuale un qualsiasi elemento della pagina web: clicchiamo su una scritta e ci spostiamo in un attimo su un testo diverso.

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Agli studenti delle mie quinte (e a tutti i maturandi)

Ho appena stampato le relazioni finali della 5Asa e della 5Esa, in vista degli scrutini di domani per l'ammissione agli esami di stato. Sono scritte in buracratese puro, usando i format suggeriti dall'amministrazione, che sembrano fatti apposta per essere riempiti di molte informazioni non sempre importanti, ma soprattutto non fuoriuscite dal cuore. Così subito dopo, d'impulso, mi è venuta l'idea di scrivere questo messaggio ai ragazzi.

Carissimi, anche se forse può suonare scontato e un po' patetico, i miei auguri di un futuro brillante.

Mi auguro che la scuola abbia creato in voi le fondamenta sulle quali costruire nei prossimi anni.

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La mia opinione sui "biscottini"

In questi giorni tra i tecnici che si occupano di web impera la discussione sui cookies (biscotti in italiano). E' infatti entrata pienamente in vigore la legge che impone dei vincoli a questa tecnologia, ormai utilizzata da quasi tutti i siti internet. Molti di voi avranno notato che tanti siti propongono un banner all'ingresso che richiede un consenso in merito.

Ma cosa sono i cookies? Sono dei file che il server che visitiamo può scrivere sul nostro computer e rileggere anche a distanza di tempo. A cosa servono? Per semplicità distinguiamo tre tipi. I cookies cosiddetti "tecnici" sono utilizzati dal sito visitato per ricordarsi delle preferenze che abbiamo scelto (la lingua, la dimensione del carattere, ecc) e mantenere aperta la sessione, ad esempio per evitare di dover continuamente inserire la password in un processo di acquisto; sono quindi molto utili.

Tecnologia? Meglio light!

Vorrei prendere posizione nella discussione relativa alla direzione che l'industria del software sembra aver preso. Prima però facciamo un passo indietro, alla lezione di Alan Turing. Con la sua celebre “macchina”, egli mostrò che era un errore inseguire piattaforme hardware sempre più complesse, perché qualsiasi funzione computabile può essere realizzata con una macchina semplicissima: un nastro, una testina e una logica di controllo. E in questo modo inaugurò quella strada che portò all'architettura di Von Neumann, che è tuttora alla base dei nostri computers.

Da allora gli elaboratori sono rimasti concettualmente semplici, ma la tecnologia non ha più smesso di incrementarne le prestazioni. Se in alcuni campi tale incremento è tuttora il benvenuto, in altri, dove le funzionalità essenziali sono ormai assicurate, realizza una spinta verso caratteristiche accessorie che spesso creano inutili complicazioni all'utente non specialista.

Un Natale Unplugged

Dalla sera della vigilia al mattino di S.Stefano, il mio smartphone, il mio notebook, il mio personal computer e persino il mio e-book reader resteranno rigorosamente spenti.

Non riceverò né invierò SMS di auguri, soprattutto non leggerò quelli così generici da lasciare il dubbio, amaro, che il mittente lo abbia scritto una sola volta e inviato poi con un solo click a tutta la rubrica, così, tanto per consumare, almeno a dicembre, il credito di SMS inclusi nel piano tariffario flat.

Eviterò di "scrollare" su e giù le pagine dei social network con le imprese gastronomiche degli amici, associate alle preoccupazioni sui propri bilanci calorici.

Non riceverò gli auguri più vuoti e tristi, cioè quelli dietro ai quali non c'è alcuna intenzione umana, ma solo un DBMS (sistema per la gestione delle basi di dati), come quelli dei siti web di e-commerce sui quali sono registrato.