Tecnologia

"Ché perder tempo a chi più sa più spiace" (Dante Alighieri)

Intervenire sull'anello più debole della catena tecnologica

Ho smesso di seguire la vicenda del data breach Lazio perché le informazioni mi sembrano contraddittorie. Nella reazione a un episodio del genere dovrebbe sempre essere inclusa un'informativa tecnica ufficiale, chiara e trasparente sulla quale ragionare, che ancora non vedo.

Perciò è inutile commentare. Piuttosto ognuno di noi dovrebbe porre l'attenzione in casa propria e iniziare a chiedersi quanto sono sicuri i computer e gli account che gestisce. Manca a tutti i livelli la consapevolezza della gravità della questione.

Che fare.

Educare fin dalla scuola elementare la cosiddetta generazione digitale alla cyber security. Per gli adulti in attività smettiamola (anche se è facile per i formatori) di fare formazione sulle ultime app di moda. Piuttosto impariamo a capire come gestire e difendere i dati, e facciamolo partendo dalle basi, mentre a me pare che la formazione digitale sia spesso una costruzione senza fondamenta. Per gli anziani servono campagne mass mediali martellanti; esempio: sembra assurdo che il phishing sia ancora così efficace, ma chi ha mai mostrato loro con chiarezza perché dover diffidare di email con link e allegati senza badare al fatto che c'è il logo di una banca nota o di un ente pubblico? e perché anche un semplice click può avere conseguenze gravi? e come riconoscere invece le email autentiche?

Ricordiamoci che, altrimenti, investire sulla tecnologia o istituire team di esperti servirà a poco perché, come tutti gli esperti di sicurezza informatica ci dicono, l'anello più debole della catena tecnologica è quello posto tra la tastiera e la sedia.

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