Sono stato felicemente sorpreso nel veder recensito l'epistolario di mio nonno sulla prestigiosa rivista "Nuovo Meridionalismo". La recensione, scritta dall'avvocato Generoso Benigni, uomo di grande cultura, che fu amico di mio padre e per il quale mio padre nutrì sempre un'immensa stima oltre che un sincero affetto, esprime in maniera commovente l'apprezzamento degli scritti di mio nonno. Inoltre egli ha perfettamente descritto, come io stesso non sarei stato capace di fare, l'emozione che in me ha suscitato la scoperta delle lettere di mio nonno. La recensione è troppo lunga per poter essere tutta trascritta in questa sede. Vorrei però riportarne almeno la parte conclusiva, confidente che Generoso Benigni non avrà nulla in contrario:

 << Dall'epistolario traspare la mitezza di nonno Leonardo, il suo candore, il pudore d'altri tempi, la resistenza alla sofferenza fisica e morale, l'ottimismo dell'uomo buono e semplice, ed insieme - perchè non dirlo - anche l'iniquità di un destino crudele, che ha spezzato una giovane vita proprio nel momento in cui Leonardo aveva appena costruito la sua famiglia con l'adorata Angiolina ed i due figli Francesco ed Enrichetta, Francesco di soli due anni ed Enrichetta di soli due giorni!

Ma quel che ha destato pure un grande interesse in Leonardo jr, interesse che anche io condivido pienamente, è il valore "artistico" delle lettere del nonno, la poeticità che da esse traspare, e che crea nel lettore una vivissima emozione.Se è vero - ed è questa la mia convinzione - che la vera arte è quella che è in grado di "emozionare", ebbene il nonno Leonardo era un vero "poeta".

A pagina 156 vi è una lettera, datata 30-11-1918, che ho ritenuto di trascrivere, per spiegare cosa voglio dire quando parlo di poesia, di "scritti" che generano emozione nel lettore:

"Come son tristi questi brevi giorni di quest’autunno inoltrato … Tutto parla di mestizia e tutta la campagna anela il raggio benefico del sole, in attesa che la primavera faccia rifiorire i fiori e il cinguettio degli uccelli. Così l’animo mio anela di vederti, come la campagna anela il sole … aspetta un tuo sguardo benevolo, una tua dolce parola che faccia tener sempre viva in me la speranza che mi sorregge l’animo. Come è curiosa l’astratta parola speranza; son tre giorni che non ti vedo, e non ho tralasciato di sperare … "

La pubblicazione delle lettere del nonno è a mio avviso una vera e propria "scoperta letteraria", della quale Leonardo jr deve essere orgoglioso, e se - e di questo son convinto - la sensibilità del nonno Leonardo si è trasferita in lui, anche attraverso papà Francesco, Leonardo jr, nello scoprire le lettere del nonno, ha scoperto un po', forse inconsciamente, anche se stesso. >>

(Generoso Benigni su Nuovo Meridionalismo n.183)